Stella è stata gentilmente convinta ( praticamente costretta ) a tenersi libera perchè “se non ci fosse stata, lui poteva pensare che la cena fosse un obbligo”. Lui, a proposito, si chiama Marco e sembra che sia più giovane di me… e single. Al sentire questa notizia continuo a ripetermi nella testa che non vuol dire niente. Se dovessi sospettare di tutti gli uomini più giovani e single non potrei più vivere.
Rimango in sospeso tra un’onda di gelosia e la diga di pseudo-logica e fiducia che la trattiene fino a quando il nostro ospite non bussa alla porta. Vado io ad aprire.
<< Ciao Marco! Che piacere conos… >> rimango di sasso. È un uomo distinto, dai tratti comuni. Capelli castani, occhi neri, fisico snello. Io lo riconosco subito, ma lui sembra essersi dimenticato di me. Forse senza divisa non mi riconosce.
<< Caro, non fai gli onori di casa? >> Elisa mi si avvicina sciogliendo il torpore in cui ero avvolto. Mi guarda stranita e mi sussurra all’orecchio << Che c’è? Lo conosci già? >>.
Accompagno il nostro ospite in cucina, dove fa conoscenza di Stella, poi torno indietro a chiudere la porta e ne approfitto per rispondere a mia moglie << è un mio…cliente rimasto parecchio insoddisfatto della mia merce >>.
Lei mi guarda incredula << gli hai fatto una multa? E come l’ha presa? >>.
La guardo e sospiro << male. Molto male. Stava per arrivare alle mani >>.
Elisa si mette a ridere come se le avessi raccontato una barzelletta molto divertente. Io le faccio uno sguardo che intende sottolineare la serietà della mia storia, ma non sembra funzionare.
<< Dai, dai. Non prendertela così! >> mi risponde prendendomi il braccio e stringendosi a me << fai un lavoro snervante e nella stanchezza avrai scambiato un gesto innocuo per un tentativo di rissa >>.
<< Mi ha minacciato! >>.
<< E chi non lo ha fatto? Quante minacce senti tutti i giorni? Sono cose che si dicono in un momento di rabbia. È una specie di sfogo. >> ed incalza << Persino io ho minacciato un vigile! >>.
Le lancio uno sguardo accusatore, ma lei se lo fa scivolare addosso.
<< Bhè? Solo perchè sono moglie di un vigile non può capitare che risponda ad un suo collega? >>. Il discorso finisce qui. Alcune volte penso che sia lei a decidere quando troncare una discussione. Mi convince a far tabula rasa di ciò che è già successo ed a dare una seconda chance al suo collega. << Lui, in fin dei conti l’ha già fatto. >> mi dice << Ha una memoria talmente eccezionale che credo sia impossibile che non ti abbia riconosciuto >>.
( Ha una memoria eccezionale. Mi ha riconosciuto ).
Tento di non far notare che per un secondo ho tremato.
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Un racconto della raccolta “Allucinazioni”.
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